In una notte del 1959




Villa Deliella, il gioiello Liberty edificio progettato da Ernesto Basile e costruito da Rutelli nel 1907, barbaramente abbattuto in una notte nel novembre del 1959, in poco più di 24 ore, Palermo viene privata di uno dei suoi più simbolici capolavori.


Accadeva 60 anni fa.
Palermo 1959. Cosa dire ai nostri figli delle ville liberty di Via Libertà a Palermo ?
Una generazione che ha sposato la mafia tra il 1950 e il 1970. Atti terrificanti. Peste culturale. 
Il sacco di Palermo per la precisione consiste in una serie di fatti che includono l’abbattimento di tutti gli edifici liberty ottocenteschi, atti mafiosi. Una particolare tipologia di mafia nata tra la povertà, gente che lavorava nei campi per sopravvivere, sfruttati da latifondisti ingordi e furbi. Totò Reina e Bernardo Provenzano da piccoli si trovavano tra i poveri, coltivando nel tempo rabbia e ignoranza. La nuova generazione di mafia, la più cattiva mai esistita. Collusi con la politica italiana danno il via al sacco di Palermo eleggendo i “super sayan” della mafia di nuovissima generazione: Vito Ciancimino e Salvo Lima. In 6 anni hanno rilasciato 4200 licenze edilizie, l’ 80 % dei quali a cinque persone. Intervengono pesantemente tramite varianti del piano regolatore che condurranno alla rovina di Via Libertà cancellando così dalla storia anni di cultura urbanistica e cultura architettonica.
Diventa un virus che ricopre i territori di tutta l’Italia di atti folli e incoscienti. 
Come non possiamo guardare avanti e vedere tutto in maniera diversa ? 
Forse oggi qualcuno denuncerà e diffonderà informazioni utili a capire qualcosa della nostra bellissima e ferita Italia.

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